Ecco qual è la giusta frequenza: sanificazioni settimanali, soprattutto nei luoghi affollati

Ecco qual è la giusta frequenza: sanificazioni settimanali, soprattutto nei luoghi affollati

Milano Finanza (11/09/20)

Formulare in tempi rapidi le linee guida adeguate e precise per la ripresa in ogni singolo settore, dalla scuola alla ristorazione piuttosto che a quello produttivo, non è stata impresa facile. E infatti, se nei documenti ufficiali sono stati indicati quali materiali adoperare per sanificare o che tipo di dispositivi di protezione impiegare, sui tempi e la frequenza da dare agli interventi emerge la necessità di un approfondimento maggiore.

«Rispetto ad altri obblighi imposti dalle autorità alla popolazione e alle attività produttive nell’adozione di comportamenti atti a contrastare il Covid-19, quali mascherine, gel, distanziamenti sociali e controlli in genere, il tema sanificazione non ha avuto lo stesso destino», conferma Marco Meletti, direttore comunicazione e marketing del Gruppo Battistolli. «Dopo la circolare del ministero della salute della fine di marzo, infatti, nella quale erano stabilite quali fossero le sostanze da utilizzare per parlare di sanificazione, è sceso il silenzio da parte delle autorità, e tutto è stato demandato alla responsabilità dei cittadini o, nel caso delle aziende, ai responsabili del servizio prevenzione e protezione. Al nostro interno operiamo sanificazioni periodiche di tutte le sedi del gruppo, filiali, sedi operative, uffici ma anche mezzi, utilizzando il perossido d’idrogeno, una delle tre sostanze indicate appunto dalla circolare del ministero», continua Meletti. «Quando viene richiesto il nostro intervento da realtà esterne, non essendoci regole chiare ci troviamo a dover seguire le decisioni che ognuno prende, nonostante da parte nostra vi sia la chiara indicazione che, per poter parlare di una corretta sanificazione, gli interventi dovrebbero essere effettuati almeno una volta la settimana, soprattutto in quei luoghi dove maggiore è la concentrazione delle persone».

Durante i mesi di lockdown il Gruppo Battistolli ha continuato a operare senza soluzione di continuità nel trasporto valori, nella vigilanza e nella sicurezza non armata. «Essendo inseriti nella lista delle realtà che dovevano garantire servizi essenziali, abbiamo approfittato del lockdown per studiare, programmare e dare vita a una divisione dedicata alla sanificazione», spiega Meletti. «Essendo un gruppo che opera nella sicurezza, abbiamo ritenuto importante essere presenti in tale settore come risposta a un’esigenza di sicurezza, diversa da quella tradizionalmente intesa, perché riguarda in modo più profondo la salute delle persone. Ci siamo presentati quindi sul mercato con procedure certificate e, come sempre, cercando di offrire un servizio che fosse in linea con la filosofia del nostro presidente, Luigi Battistolli, basata cioè sulla qualità e sulla serietà». Per quanto riguarda il futuro, «è chiaro che ci auguriamo di non dover più tornare alla fase drammatica vissuta nei mesi scorsi, ma al tempo stesso temiamo che, se dovesse riproporsi l’emergenza, forse si tornerà a parlare di sanificazione in modo più preciso», continua Meletti. «Per proteggerci dal virus, oltre al distanziamento, alle mascherine e al gel servono regole chiare e, soprattutto, che vengano dettate prima che il problema si manifesti in modo drammatico.